Commento

Gaetano Privitera
Dipartimento di Ricerca Traslazionale
e delle Nuove Tecnologie
in Medicina e Chirurgia,
Università di Pisa
Il settimo Congresso Nazionale SIMPIOS, che si è svolto a Rimini dal 9 all’11 maggio, si è chiuso con un bilancio positivo in termini di offerta di aggiornamento scientifico nelle sessioni, che erano articolate su tematiche varie e attuali, di partecipazione di pubblico, di presenze ai corsi precongressuali e ai workshop e di supporto da parte delle Aziende.
Per una Società relativamente piccola, qual è SIMPIOS, e per i tempi non facili che attraversiamo direi che il risultato è lusinghiero: nonostante il programma intenso la sala era costantemente piena e i partecipanti sempre attenti e attivi nella discussione.
La lettura magistrale di Silvio Brusaferro ha fatto il punto sul tema della formazione dei professionisti della sanità, e in particolare delle figure direttamente coinvolte nella prevenzione del rischio infettivo, in una dimensione europea, anticipando le nuove competenze richieste dal futuro quadro epidemiologico e tecnologico e dall’evoluzione del rapporto fra le istituzioni sanitarie e i pazienti.
Il congresso è stato inaugurato dalla sessione “I programmi per il controllo delle IOS ed il buon uso degli antibiotici: uno stato molte regioni”. Nel contesto normativo attuale del nostro paese, che ha ridotto le competenze dello stato centrale in ambito di attuazione dei programmi di intervento sulla sicurezza delle cure, sono state presentate le esperienze positive attuate da alcune regioni, esperienze che possono essere mutuate o condivise in ambiti più vasti, nell’attesa della ridefinizione di più stringenti misure definite a livello centrale.
Grande spazio è stato dato alla illustrazione dei progetti di sorveglianza delle IOS, clinica e di laboratorio, focalizzando l’attenzione anche su ambiti poco conosciuti, come le strutture di continuità assistenziale, di riabilitazione e le residenze per anziani, che stanno acquistando una rilevanza crescente negli anni per frequenza di episodi infettivi e di resistenze antibiotiche.
Gli elementi tradizionali del controllo delle infezioni sono stati trattati con una visione moderna: le procedure e gli interventi sono stati inquadrati nella logica delle buone pratiche e della valutazione e gestione del rischio e la trattazione delle tematiche più tecniche, quali l’antisepsi e la disinfezione, ha avuto per oggetto problematiche emergenti come la disinfezione degli endoscopi, la decontaminazione cutanea dei soggetti colonizzati da MDRO, gli aspetti gestionali e di controllo dei servizi appaltati.
Il filo conduttore di tutto il Congresso era comunque rappresentato dal problema della diffusione delle multiresistenze e dalla volontà di identificare e diffondere iniziative di controllo che fossero a un tempo di successo e replicabili in altre realtà e di questo troviamo numerosi esempi sia nelle relazioni delle sessioni plenarie che nelle comunicazioni e nei poster pubblicati in questo numero di GImPIOS.
Il Congresso è un esempio della vitalità della nostra Società Scientifica: SImPIOS è piccola nei numeri e leggera nelle strutture organizzative, ma gode di grande prestigio, a livello sia nazionale sia internazionale, e di credibilità delle sue proposizioni ai professionisti e alle istituzioni, per il riconosciuto rigore scientifico e l’integrità che ne sono alla base.
Negli anni SImPIOS è diventata un riferimento tecnico dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente e un partner costante di iniziative proposte ad altre Società Scientifiche, o sviluppate di concerto con le stesse, che hanno fra i loro obbiettivi la sicurezza del paziente, il controllo delle infezioni e l’igiene ospedaliera. Un esempio di questa multidisciplinarietà è il progetto MuSICARe di cui si relaziona in questo numero di GImPIOS.
Riteniamo che per questi motivi SImPIOS rappresenti una risorsa preziosa per il Sistema Sanitario Nazionale, e ciò ci motiva a mantenere vivo lo spirito che anima la Società attraverso la moltiplicazione delle iniziative formative e scientifiche, la diffusione della rivista e il sempre maggiore coinvolgimento dei professionisti più giovani che con il loro entusiasmo garantiscano il necessario passaggio generazionale e l’espansione delle nostra attività.  ▪