La dichiarazione delle Nazioni Unite sull’antimicrobico-resistenza manca di obiettivi1
UN Declaration on antimicrobial resistance lacks targets

James Reinl
The Lancet

La dichiarazione del 21 settembre scorso del meeting di alto livello delle Nazioni Unite sulla resistenza antimicrobica è stata criticata dagli esperti per non essere abbastanza incisiva. Di fronte ai leader mondiali riuniti nel Meeting di Alto Livello delle Nazioni Unite il 21 Settembre 2016 a New York, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Margaret Chan ha descritto l’antimicrobico-resistenza come un “lento tsunami” che minaccia la salute pubblica.
I rappresentanti dei 194 Stati Membri delle Nazioni Unite riuniti nell’Assemblea Generale hanno concordato di sviluppare piani nazionali sulla resistenza ai farmaci, di raccogliere “finanziamenti prevedibili e duraturi” per affrontare tale minaccia, di sviluppare nuovi farmaci e di educare medici ed opinione pubblica sul tema delle resistenze per “incoraggiare un cambiamento comportamentale”.
Hanno inoltre deciso di lanciare un’azione coordinata sull’antimicrobico-resistenza – che comprende anche la resistenza nei confronti di farmaci anti-parassitari e anti-virali – per aiutare i vari Paesi a contrastare la minaccia e di fornire nel 2018 un rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori.
I Paesi sono stati alla fine “concordi nell’affrontare una questione trascurata”, ha dichiarato Chan a Lancet. “Nessun singolo settore – agricoltura, sanità o commercio – può agire da solo per affrontare questo problema multidimensionale.”
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha parlato di “una minaccia a lungo termine per la salute umana, per la produzione sostenibile di cibo e per lo sviluppo” dal momento che i professionisti sanitari perdono la capacità di salvare “persone ed animali da infezioni potenzialmente fatali”.
Una epidemia di tifo multi-farmaco resistente sta interessando alcune regioni dell’Africa, casi di tubercolosi multi-farmaco resistente sono stati segnalati in 105 paesi e circa 200.000 neonati muoiono ogni anno a causa di microrganismi resistenti agli antibiotici, ha detto Ban.
Ogni anno circa 700.000 persone muoiono nel mondo a causa di sepsi, tubercolosi e altre malattie da germi farmaco-resistenti – una cifra che potrebbe aumentare fino a 10 milioni entro il 2050, secondo stime del Governo britannico.2
In un report pubblicato la scorsa settimana, la Banca Mondiale3 ha stimato che i costi derivanti dall’antimicrobico-resistenza potrebbero privare i paesi poveri del 5% del loro fatturato economico entro il 2050, in una crisi globale dolorosa come lo fu il crollo finanziario del 2008.
I critici avvertono che i governi non hanno ancora la risolutezza per affrontare la questione – mettendo un freno all’uso di antibiotici nelle aziende agricole, investendo in nuovi farmaci e spronando medici e pazienti ad un utilizzo più attento e moderato dei farmaci.
Ramanan Laxminarayan, direttore del Center for Disease Dynamics, Economics and Policy di Washington, ha elogiato il Meeting di Alto Livello, ma ha affermato che esso non ha individuato obiettivi chiari ed è stato il “minimo comune denominatore” che i governi potessero formulare. Ma “dobbiamo essere contenti di avere ottenuto almeno questo”, dice The Lancet.
Un progresso reale dovrà implicare  denaro e ricerca per i nuovi farmaci e maggiori regole e sorveglianza per allevatori, medici e pazienti. Questa vigilanza deve essere effettuata nei Paesi ricchi così come in quelli a basso reddito, che spesso faticano ad elaborare politiche per la sanità e per l’agricoltura.
Gli esperti puntano il dito contro l’uso esteso di antibiotici nelle fattorie per favorire l’ingrasso degli animali da allevamento, che crea dei serbatoi di patogeni resistenti. Negli Stati Uniti, il 70% di tutti gli antibiotici venduti arriva agli animali da allevamento, soprattutto attraverso foraggio ed acqua. “L’agricoltura deve addossarsi la propria parte di responsabilità, sia utilizzando gli antimicrobici in modo più responsabile, sia abbattendo la necessità di uso degli stessi attraverso una buona igiene degli allevamenti”, ha dichiarato Josè Graziano da Silva, Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).
Approvare leggi sfavorevoli agli allevatori è difficile, dal momento che “quasi ogni tipo di animale ha la sua lobby”, ha detto a Lancet Amanda Glassman del Centro per lo Sviluppo Globale. Gli acquirenti vogliono carni a buon prezzo sugli scaffali dei supermercati.
Laurie Garrett, un’esperta di salute del gruppo di esperti presso il Consiglio per le Relazioni Estere, ha affermato che la dichiarazione in oggetto è stata soltanto “un’ampia dichiarazione di preoccupazione” che manca del potere necessario per contrastare gli impresari agricoli che utilizzano gli antibiotici come attivatori di crescita. “Senza un concreto e serio stanziamento economico collegato ad essa, non c’è nulla che costituisca l’equivalente di una bacchettata sulle mani in caso di violazioni che sappiamo essere gli induttori biologici” alla farmaco-resistenza, ha detto la Garrett.
I governi devono inoltre contrastare l’abuso di antibiotici nell’uomo. I farmaci possono essere acquistati senza prescrizione in gran parte del mondo. Nei Paesi ricchi spesso i pazienti cercano la convalida di una prescrizione antibiotica, mettendo pressione ai medici affinché lo facciano.
Lo sviluppo di nuovi farmaci è un’altra sfida, dal momento che le grandi case farmaceutiche hanno sospeso gran parte della loro ricerca sugli antibiotici a causa dello scarso ritorno economico. Ci si aspetta che le nuove imprese biotecnologiche sviluppino nuovi farmaci con fondi dai governi, da investitori e da premi scientifici. Ankit Mahadevia, amministratore delegato della ditta farmaceutica Spero Therapeutics, ha dichiarato che i funzionari governativi hanno adottato misure per incentivare possibili innovatori, ma avverte che “gli antibiotici non sono considerati estremamente importanti dal nostro sistema sanitario come invece essi dovrebbero essere”.  ▪

Traduzione a cura di Sarah Dal Zoppo
Bibliografia di riferimento
1. www.thelancet.com  2016;388 October 1.
2. https://www.amr-review.org/
3. http://www.worldbank.org/en/topic/health/publication/drug-resistant-infections-a-threat-to-our-economic-future