Igiene della mani: lo stato dell’arte
Hygiene of the hands: the state of the art

È possibile che anche a voi sia sfuggito questo editoriale1 pubblicato su Journal of Hospital Infection lo scorso anno. Scovato quasi per caso (forse dovremmo fare un po’ più spesso una ricerca bibliografica e selezionare gli articoli interessanti, soprattutto se fuori dal coro …, ma anche per questo GImPIOS c’è e si rivela uno strumento prezioso), lo abbiamo recentemente letto insieme nel gruppo operativo di controllo infettivo e poi condiviso con il nostro CIO al San Raffaele. Ci è parso troppo bello e significativo per non condividerlo, così lo trovate tradotto in italiano in questo numero.
L’igiene delle mani è la principale misura di prevenzione della trasmissione dei microrganismi e quindi delle infezioni correlate all’assistenza (ICA - IOS), su questo non ci piove. E sono quindi giustificati e lodevoli tutti i nostri sforzi per diffondere la cultura dell’igiene delle mani, informare e formare i nostri colleghi, creare le condizioni organizzative affinché ogni singolo operatore sanitario integri questa misura nella quotidianità dell’assistenza al paziente (“da un grande potere derivano grandi responsabilità” come ricordava lo zio Ben in Spider man).
Ma quanto è integrata davvero? Quanto davvero pratichiamo l’igiene delle mani per ognuno dei 5 momenti dell’OMS? In condizioni ordinarie, ma anche – e forse soprattutto – di notte, quando siamo “di corsa” oppure presi dalle nostre personali preoccupazioni, …?
Ebbene, il monitoraggio dell’adesione degli operatori all’igiene delle mani è un momento chiave dell’approccio multimodale proposto dall’OMS e oggetto di molte pubblicazioni, tra le quali anche la revisione sistematica2 che “ha dimostrato una adesione media del 34%, che sale solo al 57% dopo specifici interventi” e così ha generato l’editoriale in oggetto.
Il titolo è forte.
Le considerazioni fanno riferimento al Regno Unito e a una situazione (obiettivi istituzionali di adesione all’igiene delle mani >90% e audit auto-condotti che ne certifichino il raggiungimento) diversa da quella italiana. Ma le domande chiave formulate sono valide e costituiscono un interessante spunto di riflessione ovunque, anche a casa nostra, senza con questo minimamente rinnegare l’impegno per una migliore igiene delle mani:
— Se “chiaramente un’adesione del 90-100% non è raggiungibile”, “quale percentuale di adesione all’igiene delle mani è soddisfacente?
— “A quale punto l’adesione all’igiene delle mani scende ad un livello sotto al quale c’è un rischio di ICA – IOS?
— Dei 5 momenti dell’OMS, possono alcuni “avere maggiore rilevanza sulle ICA – IOS rispetto ad altri”?
— Senza misurare la qualità della esecuzione di igiene delle mani, la sola adesione “è una misura adeguata”?
Un altro articolo3, appena pubblicato sulla rivista inglese, ha fatto i conti agli operatori sanitari delle Terapie Intensive: una media di 158 opportunità di igiene delle mani per paziente nei turni diurni, più dell’80% delle quali a carico degli infermieri che, per ogni paziente ogni giorno spenderebbero, con un’adesione del 100%, tra i 95 e i 104 minuti per la frizione alcolica delle mani. Sono solo numeri, o meglio, un ordine di grandezza, ma devono farci riflettere.
E quindi?
Quindi, quando le certezze sulle quali ci siamo adagiati non ci paiono più … così certe, nascondere la testa nella sabbia non serve: occorre invece guardare in faccia la realtà, quanto di più in linea con la medicina basata sulle prove di efficacia pubblicate in letteratura (EBM), e continuare a lavorare, più coscienti e con i piedi per terra, perché la salute dei pazienti resta nelle nostre mani, di nome e di fatto.
Buona lettura e come sempre … buona igiene delle mani a tutti!

Matteo Moro
Segretario SIMPIOS
e medico di Direzione Sanitaria,
Ospedale san Raffaele, Milano

Bibliografia
1. Mahida N. Hand hygiene compliance: are we kidding ourselves? Journal of Hospital Infection 2016;92:307-8.
2. Kingston L, O'Connell NH, Dunne CP. Hand hygiene-related clinical trials reported since 2010: a systematic review. J Hosp Infect 2016;92:309-20.
3. Stahmeyer JT, Lutze B, von Lengerke T, Chaberny IF, Krauth C. Hand hygiene in intensive care units: a matter of time? Journal of Hospital Infection, 2017;95:338-43.