La risposta dell’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova alla pandemia di COVID-19

The response of the Galliera Hospital of Genoa to the COVID-19 pandemic


Giulia Adriano,1 Isabella Cevasco,2 Maria Luisa Cristina,3 Paola Fabbri,1 Francesca Filauro,4 Carla Fraguglia,4 Mauro Nelli,5 Maria Carmela Santarsiero,1 Marina Sartini3

1. Ufficio controllo infezioni ospedaliere - E.O. Ospedali Galliera, Genova

2. S.C. Professioni sanitarie - E.O. Ospedali Galliera, Ganova

3. S.S.D. U.O. a direzione universitaria Igiene ospedaliera - E.O. Ospedali Galliera, Genova

4. S.C Farmacia - E.O. Ospedali Galliera, Ganova

5. Direzione Sanitaria - E.O. Ospedali Galliera, Genova


L’E.O. Ospedali Galliera, uno dei grandi complessi ospedalieri di Genova, è un ospedale di rilievo nazionale ad alta specializzazione con 475 posti letto di cui 7 di Rianimazione, 5 in open space e 2 di isolamento, e 5 posti letto UTIC.

L’Ospedale, strutturato in padiglioni, è organizzato in livelli di intensità di cura:

Livello 1, alta intensità di cure: Area delle Terapie Intensive;

Livello 2 medico, media intensità di cure: dipartimento area di medicina e dipartimento area materno infantile;

Livello 2 chirurgico, media intensità di cure: dipartimento area delle chirurgie specialistiche e area di chirurgia addominale;

Livello 3, area delle fragilità: dipartimento area delle cure geriatriche, ortogeriatria e riabilitazione e area radiologica.

Il primo ricovero di paziente COVID 19 in Liguria si è verificato il 25 febbraio 2020, 5 giorni dopo il paziente 1 di Codogno: da lì a poco sono stati registrati incrementi progressivi di ricoveri, raggiungendo il 14 marzo, 275 pazienti ricoverati e 27 decessi.

Dal primo caso registrato in Liguria gli ospedali si sono riorganizzati seguendo le disposizioni di A.Li.Sa. (Azienda Ligure Sanitaria). Anche l’ospedale Galliera si è adeguato alla situazione istituendo un Tavolo di Crisi costituito da Direzione Generale, Direzione Sanitaria, Direzione Infermieristica, servizio economale alberghiero, Farmacia, Direttori dei Dipartimenti, Igiene Ospedaliera e CIO al fine di stabilire non solo una strategia per contrastare la possibile genesi di cluster intraospedalieri e quindi limitare la diffusione del virus, ma anche instaurare una politica di protezione verso il proprio personale sanitario. Per far fronte all’emergenza si è costituito un gruppo operativo multidisciplinare, costituito da Servizio infermieristico, ISRI, Farmacia, Igiene Ospedaliera, Direzione sanitaria, Servizio economale alberghiero che quotidianamente si riuniva e, a fronte delle problematiche discusse al tavolo di crisi e delle necessità assistenziali, pianificava e implementava le azioni di intervento opportune.

È seguito un tempestivo processo di trasformazione delle degenze e di riorganizzazione delle risorse umane e strumentali. Il primo atto ha riguardato l’installazione all’esterno del DEA di una tenda della Protezione Civile per il pre-triage. La finalità era di smistare i pazienti, sulla base di sintomatologia suggestiva di COVID 19 e/o su base epidemiologica nella definizione di caso indicata da A.Li.Sa. I pazienti sospetti COVID 19 dalla tenda di triage venivano, previa somministrazione di mascherina chirurgica e frizionamento delle mani con soluzione idroalcolica, indirizzati verso la stanza di isolamento per l’esecuzione del tampone e degli accertamenti del caso.

L’ondata pandemica, che ha investito anche la Liguria, ha sconvolto e ha rimesso in discussione le iniziali indicazioni Regionali obbligando anche l’Ospedale Galliera ad una veloce risposta, dovendo ricoverare pazienti COVID 19 che inizialmente dovevano essere indirizzati presso la Struttura di Malattie infettive e la Rianimazione dell’ospedale di riferimento della Liguria, il Policlinico San Martino.

Contestualmente alla riorganizzazione delle degenze vi è stata una riorganizzazione parallela per quanto riguardava la gestione dei DPI e dei Dispositivi Medici dedicati all’Emergenza COVID-19 in merito ai quali sono state predisposte consegne quotidiane poi trisettimanali e ad oggi bi settimanali secondo quantitativi concordati con i singoli coordinatori.

All’arrivo dei primi due pazienti COVID 19, il 5 marzo, nei reparti individuati per il loro ricovero e nel servizio di Radiologia TAC, erano già stati predisposti i percorsi dedicati ed era già stata eseguita la formazione on the job per il corretto utilizzo di dispositivi di protezione individuali (DPI) a tutti gli operatori. La formazione/addestramento sui buoni comportamenti (igiene delle mani, distanziamento sociale, ricambi d’aria, …) e l’uso corretto dei DPI è continuata fino al mese di giugno coinvolgendo 681 operatori sanitari e 69 operatori non sanitari. A giugno, a seguito del miglioramento della situazione epidemiologica, è stato possibile realizzare, insieme al Servizio di Prevenzione e Protezione e alla SC Malattie infettive, un corso FAD sulla prevenzione del rischio biologico, aggiornato al COVID, corredato di video per la corretta vestizione ed utilizzo dei DPI rivolto a tutti gli operatori accreditato ECM. Inoltre, è stato anche organizzato un corso FAD per i neoassunti.

I percorsi dedicati hanno riguardato tutti gli spostamenti dei pazienti tra DEA, radiodiagnostica (con una TAC dedicata), malattie infettive, rianimazione e blocco operatorio.

Parallelamente sono stati predisposti piani di sanificazione ad hoc di tutti gli ambienti ospedalieri sulla base delle evidenze scientifiche internazionali e sulla effettiva disponibilità di disinfettanti. I piani di sanificazione sono stati strutturati in relazione non solo alle molecole più efficaci per contrastare la diffusione del virus ma anche alla frequenza e modalità di sanificazione.

L’ospedale è stato progressivamente chiuso ai ricoveri elettivi a favore dell’ampliamento del numero di posti letto per pazienti COVID 19, comportando ogni volta una riorganizzazione dei percorsi e delle risorse. Le unità operative che hanno subito un incremento della loro attività assistenziale nei confronti dei pazienti COVID 19 sono state quelle appartenenti al primo livello e alle malattie infettive. Paradossalmente la struttura architettonica in padiglioni, considerata oggi desueta e poco funzionale alle necessità assistenziali, ha agevolato la separazione dei pazienti COVID-19 dagli altri, consentendone di ridurre la diffusione del virus all’interno dell’ospedale.

L’adozione della metodologia Lean “Visual” ha contribuito in maniera sostanziale all’adozione efficace delle misure di contenimento del rischio biologico per gli operatori sanitari, in particolare in Rianimazione, dove a fronte di una esposizione importante non sono stati registrati casi COVID 19 nel personale.

Tutto quanto fatto è stato documentato tramite la redazione di Istruzioni Operative condivise, validate e diffuse tra gli operatori dell’Ente.

L’approccio multidisciplinare nella gestione dell’evento epidemico ha contribuito in maniera sostanziale ad affrontare l’emergenza sanitaria individuando di volta in volta le soluzioni più idonee anche in riferimento alle ridotte disponibilità che in alcuni momenti si sono verificate dei mezzi di contrasto alla diffusione del virus in ospedale.